Finalmente dall'archivio riordinato escono fuori delle foto di un evento che ricordo molto bene, perché allo stadio quel giorno c'ero anch'io. Parlo della semifinale di ritorno dei play-off, giocata il 4 giugno 2006: Torino-Cesena 1-0.
Rapidissima premessa per chi non ricordasse cosa successe quell'anno (dubito fortemente):
il Torino Calcio neo promosso in serie A nella stagione 2004/05 fallisce, rinasce sotto il nome di Società Civile Campo Torino per merito dell'avvocato Pierlugi Marengo e di Sergio Rodda che riescono in maniera roccambolesca ad iscrivere la neosocietà in serie B grazie al Lodo Petrucci, per poi prendere le attuali sembianze del Torino F.C. con il passaggio di proprietà a Urbano Cairo.
Al termine di un campionato combattutissimo riusciamo ad arrivare tra i primi 6 e la nostra prima sfidante nei play-off è il Cesena di Castori.
All'andata finisce 1-1, con Raffaele Longo che riesce ad acciuffare il pareggio dopo il vantaggio dei romagnoli firmato da Salvetti.
Tutto questo solo per sottolineare, sempre per quei pochi che non dovessero ricordarsene, il gigantesco trambusto interiore vissuto da tutti noi granata quell'anno.
Tornando al 4 giugno, l'atmosfera nella Maratona è elettrica: basta non perdere contro una squadra non irresistibile, ma in verità è pur sempre una semifinale e quindi c'è poco da stare sereni.
Persino zio Luciano, solitamente serafico, si aggira freneticamente per il campo con la sua immancabile sigaretta in bocca.
Per i primi 20 minuti le squadre si studiano senza prendersi rischi, i pochi tiri che si vedono non mettono particolari apprensione nè a Taibi nè a Turci. Il primo tempo si avvia verso lo 0-0 senza nessun grande emozione, ma in una partita del genere ne basta una sola e questa arriva a due minuti dal fischio.
Jacopo Balestri vede Muzzi e Vryzas in mezzo all'area e fa partire un cross che entrambi gli attaccanti non riescono a cogliere. Fortunatamente non lo coglie neanche Turci. È 1-0! Per l'eccessiva esultanza mi ritrovo disteso per terra dopo aver sorvolato le due file di sgabelli antistanti al mio posto. Il secondo tempo vede il Torino costantemente all'attacco: Rosina e Fantini provano ripetutamente a raddoppiare, ma la palla non vuole entrare. Alla fine è bastato il quasi eurogol di Balestri e non importa se volesse crossare o tirare direttamente in porta: Jacopo ci ha trascinati in finale!
L'orologio Torino Calcio Chrono è lo strumento perfetto per controllare il corretto andamento della partita e che gli arbitri non facciano i furbi. Il vetro zaffiro antigraffio rende l'orologio indistruttibile, quindi adatto all'esuberanza della curve Maratona e Primavera. La sua cassa impermeabile 100 metri è perfetta per sopportare i fiumi di birra che scorrono allo stadio. Insomma, è davvero l'accessorio indispensabile per il vero tifoso granata!