Buon compleanno Antonio, oggi sono 56 primavere per il nostro bomber/centrocampista/difensore!
Sì perché, tolta la porta, si può dire che Comi abbia giocato in tutte le zone del campo.
Nel vivaio granata spiccava questo marcantonio di quasi 190 cm capace di segnare quasi ad ogni partita, sia di destro che di sinistro.
Ma soprattutto di testa, aiutato dalla sua grande fisicità.
Bersellini lo fece esordire in prima squadra il 20 marzo del 1983 facendogli giocare gli ultimi minuti di Torino - Fiorentina, e il primo gol arrivò due mesi dopo, durante il suo esordio nei quarti di finale di Coppa Italia in Torino - Napoli quando siglò il raddoppio del definitivo 2-0.
L'anno successivo il 'sergente di ferro' cominciò a farlo giocare con maggiore frequenza permettendogli di maturare e di sbocciare con l'arrivo di Radice nella stagione '84/'85.
Il 'nuovo' mister ne colse la capacità di ragionare, di creare geometrie e di dettare i tempi del gioco, qualità più avvezze ai centrocampisti che ad una punta. Fu grazie a queste caratteristiche che Comi, al suo terzo anno da professionista, divenne il jolly della squadra in grado di coprire più ruoli sia in attacco che sulla mediana, tanto da essere a soli 22 anni il giocatore con più presenze in campionato e con il numero maggiore di segnature: 7 in campionato, 4 in Coppa Italia e 2 in Coppa Uefa.
Con l'avanzare del tempo arretrò la sua posizione in campo, fino a ricoprire il ruolo di libero e centrale di difesa negli ultimi anni al Toro.
Al termine della rovinosa stagione granata del '88/'89, culminata con la discesa nella serie cadetta, Antonio seguì il suo mentore Gigi Radice alla Roma dove giocherà per 5 stagioni vincendo una coppa Italia e scontrandosi più volte contro il suo Toro.
Segnò un gol alla sua ex squadra, da rapace dell'area piccola quale era stato: la marcatura del 4 - 4 in Roma – Torino del 9 maggio 1993.
Probabilmente per farsi perdonare di quella rete, pochi minuti dopo decise di atterrare in area Scifo procurando così il rigore che chiuse la partita sul 4-5 per i granata.
Attaccate le scarpe al chiodo il figliol prodigo tornò a casa, nel 2001, come responsabile del settore giovanile e dal 2011 è il direttore generale della squadra.