Richiama alla mente degli appassionati di calcio l'ultima giornata del campionato 2001/2002; ricordi dolci per i cugini gobbi che riescono a vincere il loro 26° scudetto; ricordi molto amari per i tifosi interisti che vedono sfumare il tricolore creduto già cucito sul petto.
Per noi granata non è solo il day after del 52° anniversario della tragedia di Superga, ma anche il giorno in cui siamo andati, in più di 20000, allo Stadio Delle Alpi a salutare Antonino Asta, che con la Roma avrebbe giocato la sua ultima partita con la maglia del Toro.
Chi c'era si ricorderà sicuramente il suo pianto mentre faceva il giro del campo e sicuramente avrà notato qualcuno vicino a sé intento ad asciugarsi una lacrima di nascosto mentre lo applaudiva e urlava cori in suo onore.
Antonino si è sudato quell'affetto e quella fascia di capitano, guadagnata alla 3° stagione in maglia granata. Come si è guadagnato ogni salto di categoria, dalla Prima con il Seguro San Giorgio alla Promozione con il Corbetta.
Continua ancora a lavorare nel bar di famiglia quando raggiunge la serie C con il Saronno; e con il Monza finalmente sale in serie B.
A 27 anni riesce a convincere prima Reja e poi Mondonico a puntare su di lui e al termine della stagione '98/'99 arriva la serie A, il sogno si è avverato!
A gennaio dell'anno successivo viene girato al Napoli in comproprietà e qui si toglie la soddisfazione di contribuire anche alla promozione dei partenopei, siglando due reti in 15 partite.
Nella stagione 2000/2001, tornato a Torino, arriva la terza promozione in A di fila e questa volta con la fascia di capitano al braccio.
La sua quinta stagione al Toro è quella che gli darà maggiori soddisfazioni, come il fantastico derby finito 3-3 (la buca di Maspero) e il miglior piazzamento in campionato della sua squadra (11°), ma soprattutto l'esordio in Nazionale contro gli Stati Uniti il 13 febbraio 2002.
Conclusa la carriera da giocatore nel 2004, Antonino fa ritorno alla squadra che più lo ha amato in veste di allenatore degli Allievi e della Primavera e, dopo 7 anni passati a farsi le ossa nelle serie minori, viene ancora in aiuto del Toro facendo da vice a Longo e conquistando la salvezza in un'annata particolarmente complicata.
Oggi Antonino compie 50 anni e noi, oltre ad augurargli il meglio, lo vogliamo ringraziare non solo per l'attaccamento alla nostra maglia e per l'affetto sempre dimostrato a noi tifosi, ma soprattutto per averci dimostrato che con la tenacia e la forza d'animo si possono raggiungere grandi obbiettivi!
Come recita la sua poesia 'La Speranza': non arrendersi di fronte agli ostacoli!