La dedica sul poster è quella originale di Puliciclone a zio Luciano, che l'ha fatta
incorniciare e da allora è appesa nel nostro ufficio, sotto i nostri occhi ogni giorno!
Quel giorno, al Comunale, il Torino affrontava il Cesena. Una partita che ha messo a dura prova le coronarie di chi era allo stadio e che qualsiasi tifoso granata, nato dopo quella data o troppo piccolo per ricordarsene, vorrebbe aver vissuto.
Io e Irene quella partita l'abbiamo 'sentita' e risentita grazie alle telecronache di nonno Beppe e zio Luciano, che quando passavano davanti alla foto si sentivano Enrico Ameri e Sandro Ciotti e attaccavano:
“E' il '61, Graziani riceve un traversone che taglia il campo, stoppa, si sistema la palla sul destro e la mette in mezzo per Pupi, che con un tuffo di testa raso terra insacca alle spalle di Boranga.
Passano appena 10 minuti quando Frustalupi crossa nell'area del Torino e Mozzini appoggia il pallone di testa verso Castellini, che in quel momento si trova fuori dai pali: autogol.
Boia fauss! E qui cominciano i sudori freddi!
Mancano ancora 20 minuti e si rimane attaccati alle radioline aspettando il risultato finale di Perugia- Juventus, appena un punto in classifica sotto di noi.
E poi il boato!”
Dopodichè entrambi andavano per la propria strada, uno al banchetto a riparare orologi e l'altro in laboratorio.
Si scambiavano poche parole, ma quando accadeva c'era sempre da ridere!
Il distintivo Torino Calcio Unico è unico in tutti i sensi, in quanto ne esiste un solo esemplare. La particolarità di questo gioiello è l'incastonatura delle tre gemme preziose, smeraldo, diamante e rubino, sulla superficie in oro giallo smaltata a fuoco. Operazione che denota la maestria orafa di nostro zio Luciano e di non facile realizzazione considerando le ridotte dimensione dell'oggetto.
Il simbolo perfetto per rappresentare il duro lavoro compiuto dalla squadra per vincere il nostro 7° scudetto!